mercoledì 6 novembre 2013

La vita come un'avventura di D&D


E poi ti rendi conto di aver vissuto la tua vita, anche solo quel giorno che per te è durato troppo poco, come se fosse un'avventura. Una vera avventura, tratta dalla più misteriosa delle menti...
E senti la malinconia farsi strada, pensando che forse quest'avventura dovrebbe durare tutta una vita..
Coraggio compagni, si parte! 

 Disegnato da http://jollyjack.deviantart.com/

venerdì 27 settembre 2013

C'era una volta...

C'era una volta un piccolo peluche. Triste, solo e abbandonato decise di andarsene in giro per la città per cercare un amico.
La prima persona che incontrò fu un anziano signore con un bastone e un occhio di vetro. Il peluche alzò gli occhi sul vecchio e chiese :'Vuoi essere mio amico?' .
Il vecchio lo guardò infastidito e rispose: 'Va' via vecchio pupazzo, ho di meglio da fare che perdere con te il mio tempo'.
Il peluche sentì un desiderio irrefrenabile di piangere, ma non poté farlo, non riuscì nemmeno lui a spiegarsi il motivo. Prima che il peluche potesse rispondere al vecchio, quest'ultimo lo scaraventò lontano con un calcio così forte che quasi il peluche sentì male.

Quando si alzò, il peluche, decise di rimettersi in cammino. Sperava davvero di trovare qualcuno che volesse essere suo amico, anche se era piccolo e malconcio.
Il calcio gli spezzò un braccio, che rimase però attaccato da una delle cuciture e penzolava ad ogni passo.

La seconda persona che il peluche incontrò fu una bambina. Una bellissima bambina bionda e con gli occhi azzurri. Subito la piccola corse verso il peluche, lui sorrise.
'vuoi essere mia amica?' Le chiese.
Lei non rispose. Prese il peluche e lo portò in casa.
Lo mise a sedere sul suo lettino rosa, accanto ad altri peluche.
Il peluche ripropose la domanda, ma anche questa volta non ricevette risposta.
La bambina per circa un mese continuò a giocarci, senza mai parlare con lui. Lo portava spesso con sé e di solito le piaceva giocare con lui alla mamma e il bambino.
Le piaceva vestirlo e rivestirlo, spesso con abiti da bambolina.
Un giorno, all'improvviso, la bambina si dimenticò di averlo.

Il peluche per un mese non aveva più parlato, gli piaceva però avere un'amica e non sentirsi più solo. In fondo le voleva bene.
Quando notò che la bambina si stava allontanando le chiese il perché. Lei non rispose.

Glielo richiese.
La bambina si girò a guardarlo. Si avvicinò. Lo prese per le braccia. Notando per la prima volta che aveva un braccio mezzo staccato.
E disse: 'Sono grande per i peluche, non vedi?' .
Il mattino seguente il peluche si ritrovò tra i rifiuti. Ancora più sporco e più a pezzi di prima.

Ma ancora con tanta speranza il peluche decise di rimettersi in piedi, per quel che poteva e continuare il suo percorso.
Viaggiò da solo tra il maltempo e alcuni predatori che cercarono di mordicchiarlo durante la notte.

Quando cadde sfinito vicino una stazione di servizio, tra camionisti che gli camminavano addosso e bambini che lo guardavano inorriditi.
Era arrivata la sua ora. Stava per spegnersi, dispiaciuto del fatto che nonostante il suo lungo percorso nessuno volesse essere suo amico.
E stava per chiudere i suoi occhietti, quando l'ultima cosa che vide fu qualcuno che lo afferrava per la vita.
Riuscì a scorgere solo una lunga chioma rossa, poi il buio.

Si abbandonò. Pensando che la fine era arrivata e che non avrebbe mai avuto un amico, perchè era un peluche. E i peluche non possono avere amici.

Quando aprì gli occhi si ritrovò in una piccola stanza. Fece per mettersi in piedi e si sorprese di come fu abile e veloce nel farlo.
Si guardò intorno.
Si trovava su una grande scrivania, circondato da pezzi di metallo, fili e altri oggetti che non riconosceva.
D'improvviso un rumore. Si lasciò cadere. Per paura che qualcuno gli facesse ancora del male e con un occhietto aperto cercò di sbirciare cosa stava accadendo.
Una ragazza. 
Una ragazza con una lunga chioma rossa si avvicinò a lui.
Gli afferrò un braccino e lui di scatto, senza nemmeno pensarci urlò.
Lei si bloccò. Lascio il braccino del peluche e disse: 'Perché urli'?
'Perché mi farai del male!', rispose il peluche. 
La ragazza sorrise, avvicinò il suo viso al musino del peluche e rispose:' Credimi, non ne ho nessuna intenzione'.
Il peluche la guardò pensando che mai nessuno gli aveva sorriso in quel modo. Anzi, ma nessuno gli aveva sorriso.
Lei si guardò in giro e disse:'Guardati intorno, piccolo. Qui nessuno vuole farti del male e loro possono confermarlo'. La ragazza indicò alcuni peluche sul letto dietro di lei, che si alzarono e cominciarono a canticchiare allegri.
'Ma allora perché sono qui?' disse il peluche.
'Perché eri ferito e io mi sono presa cura di te, ma sei libero di andare se lo desideri'.
'Ferito?' Chiese il peluche.
'Si, guardati', gli rispose lei indicando un piccolo specchio sulla scrivania.
Il peluche si avvicinò, inizialmente con paura e timidezza. Poi con più sicurezza cominciò a guardarsi e notare che il suo braccio non penzolava più. Al suo posto, dove prima c'era l'imbottitura che sfuggiva e un pezzo di braccino strappato, c'era un braccio nuovo, d'un colore brillante come i suoi capelli. 
Non si accorse di quello che stava facendo. Perché d'improvviso cominciò a sorridere.
E la ragazza sorrise insieme a lui.
Il peluche si girò e guardò la ragazza:' Tu mi hai curato. Perchè?'.
La ragazza si alzò dalla sedia, prese ago e filo, si avvicinò di nuovo al peluche e disse:' Perché io sono in grado di curare i miei amici' e indicò di nuovo i peluche sul letto, che in quel momento stavano fissando curiosi la scena tra lei e il nuovo arrivato.
'Sei un dottore?', chiese il peluche.
La ragazza rise. ' No, sono solo un'amica'.
'Ma nessuno vuole essere amico mio', disse il peluche abbassando lo sguardo.
Con mano gentile la ragazza gli tirò su il musino e disse ' Vuoi essere mio amico?'.
Il peluche la guardò con occhi intensi. Quasi brillarono. Per quanto dei bottoni possano brillare. E rispose.
' Si!' .
'Come ti chiami?', chiese lei sorridendo.
Il peluche si intristì nuovamente e rispose:' Oh, io non ho un nome'.
'Allora te lo darò io', disse la ragazza.
Il peluche sorrise più che poteva, quasi stava per scucirsi di nuovo.
La ragazza gli prese le manine, lo guardò fisso nei bottoni e disse 'Jiyū'.
Jiyū pianse perché per la prima volta nella sua vita aveva un nome.

venerdì 22 febbraio 2013

Intervista: Dentro un sogno

Intervista ad Alessandra, in arte Venice Bijoux
Premetto che questa è un intervista realizzata l'anno scorso, ma come avrete avuto modo di leggere negli altri articoli il mio precedente blog è andato disperso, causa chiusura splinder.


Venice Bijoux 

Quando conobbi Alessandra la prima cosa che pensai, sebbene possa sembrare una frase fatta, fu 'Quanta forza!'.
Inteso come forza interiore, volontà, determinazione e passione naturale. Ma questa è una qualità che circonda Alessandra in ogni suo gesto, non solo per la realizzazione delle sue creazioni.
Credo sia appunto per questo che una volta conosciuta non puoi fare a meno di ammirarla, un po' come se la conoscessi già da tempo. Anche se effettivamente non l'hai mai conosciuta nè dal vivo nè online.
In poche parole è una di quelle persone di cui non riesci a dimenticarti, una donna che riesce a trasmetterti positività anche con un solo stato condiviso sul profilo di facebook. E riesci ad entrare anche tu stessa in uno stato di positività e pensare 'forse posso farcela anch'io'.
E adesso non voglio stare qui a complimentarmi, semplicemente ve la sto presentando con le emozioni che ha trasmesso alla sottoscritta.
Ed è proprio per questo motivo che ho voluto intervistarla. Perché è un'altra donna che aveva un sogno ed è riuscita a tradurlo in realtà.
Ma voglio lasciarvi alla sua presentazione, adesso. Completa di dettagli e sensazioni.
Emozionante e sincera.


Per conoscere una persona partiamo dalla personalità e la tua sembra mostrare una determinazione notevole. La determinazione ti ha aiutato molto in questo ambito? 
No,devo proprio deluderti e dirti che è stata l'insicurezza a spingermi a portare avanti una scelta così difficile. Per gioco, circa un anno fa, ho deciso di cambiare vita..un cammino lento e devo dire doloroso..Dove inizialmente contavo più le sconfitte che le vittorie, e mi sembravano solo tranelli della vita, tanto da sopravvalutarli. Poi, grazie all'aiuto delle persone vicine, ho capito che la fotografia, come la passione per i gioielli erano tutto un gioco,niente di più.. E che potevo tirare fuori dalla mia "scatola" sempre "giochi" diversi ed usarli a mio piacimento: prima, essere Venice Queen era una maschera che mi permetteva di azzardare alcune mosse, ora mi sono resa conto che questa è l'Alessandra Reale..perchè io mi ricordo davvero così,sbruffona e giocherellona, quando ero piccola. Le esperienze della Vita ti cambiano, ti fanno chiudere all'Altro, al Mondo..e ci vuole una sana dose di noia e di insoddisfazione per darti la spinta.

Su uno dei tuoi profili c'è la frase 'Amare se stessi è l'inizio di un idillio che dura tutta la Vita.' di Oscar Wilde, ha un'importanza particolare o possiamo ritenerlo semplicemente il tuo motto? 
Wilde, come Freddie Mercury e Gesù Cristo, è sempre stato un mio ispiratore, in tutto ciò che faccio. Non lo ricalco nelle scelte di vita, ma nel modo di viverla, un pò ridicolizzandola, ma in effetti, solo chi conosce il peso della sofferenza può effettivamente dare il giusto peso anche a tutto il resto, ecco perchè lo amo..E questa frase è riferita a chi, come me, ha sempre dato spazio alle altre persone senza mai prendere realmente in considerazione ciò che realmente si vuole in quella situazione, in quella relazione, in quel momento..E poi ci si rende conto che si è insoddisfatti, che accontentare gli altri è solo un modo per aumentare la propria vanità...Tanto vale accontentare direttamente se stessi,no?

Quando è nata la passione per il Vintage? 
E' una passione che si trasmette geneticamente..Mia madre conserva ancora oggi tutto l'abbigliamento che usava quando aspettava me, pezzi degli anni '80, che tuttora sono ancora in voga. Ho iniziato 7 anni fa, girando per i mercatini cagliaritani, sia come venditrice che come acquirente e mi diverte l'arte del baratto e della contrattazione, tiene sveglia la mente e si conoscono persone e storie di tutti i tipi. Non sono una creatrice molto paziente, quindi ho deciso di sbizzarrirmi nella ricerca di fiocchi, perle, pizzi e catene tipiche e originali degli anni '80, che sono i MIEI anni, e sono i gusti che mi ha trasmesso mia madre. Oggigiorno, vanno di moda le pin up anni '50 e '60, ma chi ha il coraggio di mettersi quelle spalline enormi e quei colori sgargianti alla Madonna o alla Cindy Lauper? Erano anni di grandi cambiamenti, soprattutto musicali, e gli Artisti di quel periodo ci hanno lasciato una moda molto stravagante ma anche molto femminile, basti ricordare le giacche a spallone di Sade in Smooth Operator o i pizzi e le croci di Madonna in Like  A Virgin. La ricerca, i colori e le forme ti fanno venire voglia di non smettere, è un pò come ritornare agli anni che amo, e provare a viverli dato che io ero ancora in fasce.
Si sa che decidere di seguire un sogno e mettersi in gioco è difficile, cosa ti ha spinto a tentare?
Sicuramente, mi ha spinto la noia e l'insoddisfazione per la vita che stavo conducendo. Studentessa modello, a pochi mesi dalla laurea..Iniziare rischiando, dalla gavetta, tanto che la mia prima mostra fotografica è avvenuta nella biblioteca del mio paese..Mi ricordo che ho pianto tantissimo, perchè esporre fotografie è un pò come spogliarsi e mettersi a nudo..Solo che se la mia reazione fosse stata così ad ogni esposizione, sarei stata un'Artista un pò troppo fragile, e allora ho compreso che quello era il mio modo di esprimermi..E' un cambiamento che tocca tutte le sfere della mia Vita, dalle amicizie, agli affetti, al modo di vedere le cose e concepire le diversità. L'Arte, in tutte le sue forme, deve pervaderti, altrimenti sei solo un mercenario, che utilizza le sue capacità per vendere.Non ho una buona opinione di questi "personaggi", anche se mi rendo conto che il limite tra l'Artista ed il Mercenario è sempre molto labile.

Qualcuno ti ha appoggiato nella tua scelta o ti sei fatta forza da sola? 
Credo siano una serie di avvenimenti e di incontri a darti l'input. E' strano come per anni tu sia stata sempre uguale e sempre pacata nelle scelte e nelle relazioni, e paradossalmente sempre in continua ribellione (contro cosa, non saprei)..poi si succedono avvenimenti, bisogni, emergono esigenze che non avevi mai conosciuto...Credo sia stata colpa di una serata fra amici, ho conosciuto una persona che con la sua semplicità è riuscita a tirar fuori il meglio di me..anzi, quello che realmente ero e sono tuttora. Il suo appoggio, il suo modo di essere in equilibrio col mondo, mi ha fatto rivalutare gli Altri, le mie esperienze, i miei lutti..e ora è strano e allo stesso tempo gratificante vedere come tutto è cambiato nell'arco di un anno. E non è mai mancato il pensiero di mio nonno, che da Lassù, mi ha ricordato la costanza e la perseveranza nel cambiamento, così come ha fatto lui in vita.

Le tue passioni comprendono anche la fotografia, in uno dei tuoi blog contesti la mancanza di emozioni e di 'cuore' in varie fotografie sul web. Cosa significa per te la fotografia e come dovrebbero essere una buona fotografia e un buon fotografo secondo te? 
Io specifico sempre che sono una fotografa amatoriale..anzi non voglio neanche rubare questo termine a chi fotografo lo è realmente. Io "faccio" fotografie, ma se mi volete chiamare così, ben venga! Per me, la fotografia è cominciata come esigenza espressiva, come terapia...noto la differenza tra le foto che facevo all'inizio e quelle che faccio ora: le prime erano incentrate molto sulla mia persona, su quello che "capivo e vedevo solo io"...senza dare troppa importanza a quello che realmente fotografavo, ma solo degno di essere fotografato perchè Bello; ora, costruisco veri e propri percorsi fotografici, dove esprimo il mio Essere, il mio Credo e ho cominciato a fotografare anche gli altri..e a farmi fotografare dagli altri. Perchè prima di saper esprimere, dobbiamo sempre essere consapevoli di avere questa capacità, senza usarla a sproposito, e provare ad "emanarla". Ecco, la foto deve essere proprio questo, una sorta di nostro Essere impresso sulla carta, la foto deve trasudare ciò che in quel momento, nel momento dello scatto IO ho provato..Deve imprimersi, e tu nel guardarla devi sentire quel profumo, quella stessa sensazione che io vi ho intrappolato. Molte foto in circolazione sono tecnicamente perfette, ma aride, non mi trasmettono nulla e credo che non ci voglia un grande nome come Bresson per poter interpretare (e non giudicare, attenzione, non è il mio compito) una foto perchè ognuno di noi ha un metro di giudizio, universalmente valido, come il Cuore. L'unica cosa che mi rammarica e un pò mi snerva è questa corsa per arricchirsi con la fotografia, molti colleghi si sentono già arrivati e si indignano se non vengono reclutati per eventi, o cose simili, o se le loro foto non vengono vendute.. Io credo che sia l'umiltà, la dote fondamentale di un fotografo.

Molti come te, vorrebbero tradurre in realtà i propri sogni ma per paura non lo fanno, cosa ti senti di dire loro? 
Io posso solo raccomandare tanta Pazienza,non ho una frase ad effetto da scrivere..ma solo Pazienza, perchè ci sembrerà che tutto ci sia contro, quando decidiamo di intraprendere un cammino, ma se solo ci rendessimo conto che ogni giorno può essere l'inizio di una Vita possibile, e che ogni accadimento può essere un modo per metterci in gioco, credo che ci alzeremo ogni giorno con la voglia di vedere come possiamo cambiare.

Tra brevissimo tempo sarà Natale, c'è qualcuno dei tuoi capi o accessori vintage che vorresti consigliare per questo periodo 'luccicoso'? 
Io consiglierei una giacca stravagante, la mia preferita è un tre quarti color fragola, con applicazioni in pietra e i famosi bottoni-gioiello. Ma forse è troppo appariscente per chi non è abituato a questo genere..Ho amato sempre i colori accesi e le applicazione e quello che più deve convincerci all'acquisto deve essere sempre l'originalità del pezzo e il lavoro che è stato speso nella lavorazione, anche se molti non apprezzano e si buttano nella massa dei grandi magazzini, dichiarando poi di aver comprato roba stile vintage da Zara. Io ricordo alle signore che il Vintage è frutto di lavoro di ricerca e di tanta pazienza, non quello che trovate da Zara che è solo un'illusione di imitazione. Dopodichè, consiglierei vivamente le giarrettiere in pizzo e raso importate da Berlino, un Must per la notte di Capodanno..e se non le utilizzeremo, almeno l'acquisto è una prova che ci Amiamo anche come Femmine.

Se ti fermassi un attimo e provassi a pensare a te qualche anno fa quali cambiamenti noteresti?
Sicuramente ho imparato la fiducia in me stessa, ho imparato ad Amarmi, a prendermi in giro, a ridere delle piccolezze dell'Essere Umano..ho imparato a condividere il mio Pensiero, a portare il senso di "casa" ovunque io vada..La mia frase di benvenuto è Mi casa es tu casa, una frase sentita da un amico e mai abbandonata, e in un momento dove tutti diffidano di tutti, credo sia un buon motivo per mettere a proprio agio le persone. Adoro far ridere chi mi sta accanto...adoro principalmente avere persone accanto, credo che sia il cambiamento più grosso che sia capitato..Anche perchè viviamo in Sistemi, e sappiamo che i sistemi scambiano le loro forze, facendole circolare al loro interno..il mio cambiamento è stato importante anche per la mia famiglia, per le mie amicizie.

E se ti immaginassi tra dieci, vent'anni come ti vedresti? 
Soddisfatta del mio lavoro da criminologa, impegnata a portare avanti il mio credo sul mio lavoro...vorrei specializzarmi nello studio dei meccanismi delle sette religiose e psicoreligiose, provando a far conoscere alle persone quanto può essere pericoloso fidarsi anche bonariamente di santoni, guru e maghi, provando a far rivalutare la legge contro il reato di plagio, anche se so che sarà molto difficile perchè sono ambienti in cui la produzione di denaro è talmente estesa da rimanere radicata quanto la fede pagana delle persone nella superstizione e nella magia. Io sono credente, ma non cieca di fronte alla volontà, sicuramente non di natura divina, di certe persone di volere imprigionare e derubare le persone facendo leva sulle loro debolezze. Mi vedo così, sempre un poco incavolata col mondo, sempre snervata di fronte all'ignoranza che ci circonda, ma sicuramente molto positiva nei confronti del futuro, perchè non guardo troppo lontano, finirei per perdermi quello che ho deciso per domattina.

Le tue foto mostrano solarità e allegria, secondo te qual è l'ingrediente che non dovrebbe mai mancare nella propria vita? 
L'Amore, in tutte le sue forme. L'Amore composto dal Rispetto, dalla Fiducia, dalla Voglia di Condividere..è ovvio dirlo, non credi? Per me no perchè molti continuano a richiedere e a comprare Amore senza rendersi conto che l'Amore arriva e rimane dallo stesso punto da cui parte. Per averne, devi darne, non c'è altra soluzione.  Che tu sia credente, ateo, poco importa, non è Amore solo divino, ma è la profonda conoscenza che c'è una scintilla di Vita in ognuno di noi e per tale principio siamo portati a rispettarci, a comprenderci. Io Amo fisicamente tutto quello che mi circonda, ma credo dipenda dalle mie esperienze di Vita, molto forti, molto negative che mi hanno insegnato che esistono solo due cose per cui realmente rattristarsi: la Violenza gratuita e la Morte. Il resto lo trovo abbastanza buffo.

Nell'arco della tua vita, tra sogni e difficoltà, c'è qualcuno al quale senti in modo particolare di dover, o voler, dire:' Grazie'?
Ai miei genitori. A mio fratello. Ai miei nonni. Al mio compagno. Ma li ringrazio tutti i giorni, fra poco ne saranno nauseati.
Noi siamo quello che gli altri ci permettono di essere, e senza gli altri siamo dei buffi omuncoli.

Amico, cos'è?

Si è parlato fino alla noia dell'amicizia. Di come 'dovrebbe essere' un buon amico. Si è parlato veramente tanto dell'importanza di avere degli amici, qualcuno insomma di cui potersi fidare, a cui potersi affidare, con cui condividere e scherzare. 

Ma io lo chiedo direttamente a voi: Amico, cos'è? 

Sarà forse una persona con cui trascorriamo gran parte della giornata o della settimana o sarà forse qualcuno che non vediamo né sentiamo mai, ma con cui abbiamo un legame speciale? 
Quanta importanza ha in un'amicizia il vedersi, il trascorrere del tempo insieme. Basta veramente solo sentirsi? E in alcuni casi nemmeno quello?


Tutti vogliono avere un amico, nessuno si occupa d'essere un amico. (Alphonse Karr)

No, non pensatelo.
Non sono in una fase triste in cui penso che tutto il mondo è contro di me o non sento di avere degli amici. Assolutamente no.
Volevo soltanto soffermarmi per un attimo a capire.
Forse è presuntuoso da parte mia capire cosa sia davvero un amico.
Ma è che negli anni ho davvero affibbiato l'etichetta di 'grande amico' a chi poi ha finito per deludermi. E so perfettamente di non essere l'unica a cui sia capitata una cosa del genere, mi chiedo allora cosa ci sia di sbagliato.
Sì! Cosa c'è di sbagliato nel mio 'metro di misura'?
Forse correvo troppo e reputavo amico chi in realtà è sempre stato un conoscente? Forse non riuscivo a 'vedere' lucidamente?
Ho sempre pensato ad un amico a chi sentivo veramente vicino, ma se poi quella stessa persona mi ha delusa e ferita significa che non è mai stata mia amica e che io le ho dato un'importanza eccessiva?

Non so.
So solo che sono qui oggi per capirlo. Perché sono stanca di trovarmi in situazioni in cui credo che una persona sia mia amica e poi invece si rivela solo come una persona con cui si passa del tempo insieme e basta.

Girovagando online si trovano svariati articoli che parlano di questo argomento.
Alcuni scrivono addirittura delle regole d'amicizia, ma non critico, perché potrebbero essere utili persino a me. Per poter capire forse come smettere di sbagliarmi ancora in futuro.

Così un po' per aiutare me stessa a comprendere meglio ho deciso di fare un elenco delle cose più importanti che mi fanno capire chi posso ritenere veramente un amico, ovviamente stando a quello che da alcuni articoli differenti è trapelato.
Poi non so se sia giusto o utile, ma vediamo cosa ne vien fuori.



Come capire chi ti è amico:


  1. Rispetto_ Avere rispetto dell'altro. Non invadere i suoi spazi.
  2. Interesse_ Un amico dimostra interesse per ciò che accade nella tua vita, per le tue passioni, le tue soddisfazioni...
  3. Orgoglio_l'amico si inorgoglisce per i tuoi trionfi, non ti invidia.
  4. Sincerità e fiducia_Dare e ricevere sincerità e fiducia. Se hai paura di dire qualcosa e senti il bisogno di nasconderlo vuol dire che non hai fiducia e che non stai mantenendo la sincerità del rapporto. Quindi perché vuoi quel rapporto?
  5. Onestà_ L'amico ti dice anche le cose che non vuoi sentirti dire. (anche se secondo me questo rientra nella sincerità) Disposto ad accettare una tua arrabbiatura pur di dirti quello che pensa veramente. Se ti asseconda sempre in tutto e per tutto, allora vale la pena di fermarsi a riflettere sulla sua personalità.
  6. Supporto e sostegno_Un amico è sempre disposto, sia in pubblico che in privato, a darti sostegno, consigliarti e supportarti nelle tue scelte, nei tuoi momenti tristi.
  7. Tolleranza_ Tollerare che frequenti persone anche al di fuori di noi, con cui ha un diverso tipo di rapporto e di trasporto, ma dargli la libertà di relazionarsi con altri.
  8. Compartecipazione_ Ascoltare le sue opinioni su quello che ci riguarda e viceversa.
  9. Condividere_ Condividere momenti piacevoli e divertenti. Forse ovvio, ma molti rapporti d'amicizia si basano sulla sola condivisione di momenti sofferenti e spiacevoli.
  10. Aprirsi_mettere a nudo i propri sentimenti. Entrambi.

Questo è quello che ne esce da una piccola ricerca online su come aiutarci a capire chi ci è amico e chi magari solo un conoscente.
Non so se vi sia stato utile. A me personalmente non ha detto niente di nuovo, ma leggere queste qualità che in realtà pensavo già facessero parte di un buono e solido rapporto d'amicizia mi fa riflettere sul fatto che forse alcune le avevo dimenticate.


Saluti dalla ragazza dal cappotto rosso
 E ricordate che se incrociate per strada una ragazza che indossa un cappotto rosso potrei essere io, o forse no.
au revoir







mercoledì 20 febbraio 2013

Cercare lavoro è un lavoro

Nell'ultimo periodo, anzi da qualche anno, ma specialmente nell'ultimo periodo(a causa di forza maggiore) mi sto dedicando alla ricerca del lavoro in maniera quasi estrema.
Una giornata lavorativa completa comprende le otto ore di lavoro, da qui il titolo di questo post. Visto che impiego gran parte della mia giornata da disoccupata a cercare lavoro ho realizzato che se mi pagassero per cercare lavoro non sarebbe così disonesta come cosa, visto che cercare lavoro è tecnicamente un lavoro. Se poi pensiamo a quello che si fa nello specifico magari non richiederebbe uno stipendio altissimo. Ma dovrebbero pagarci per tutte le ore perse, perché lo sapete meglio di me che molto di quel tempo è perso e nessuno ce lo restituirà indietro. Dovrebbero pagarci per tutta la carta e l'inchiostro usati per cercare lavoro, per curriculum che una volta consegnati nei negozi il 50% viene stracciato e buttato nel cassonetto dalle 'commesse' che non vogliono competizione(ragion per cui quando consegnate un curriculum chiedete sempre di parlare con il responsabile). 
Dov'ero rimasta?
Ah sì! Dovrebbero pagarci per tutti quei biglietti di autobus, treni, metrò, benzina o metano o quel che sia di tutti i chilometri fatti per andare a colloqui in cui molti non hanno nemmeno la decenza di dirti successivamente che non ti prendono e ti lasciano in attesa per mesi e sei tu che devi immaginarti ' ah guarda, forse non mi prenderanno.' 
Dovrebbero pagarci per il tempo perso a pensare come vestirci, e non ditemi che non ha importanza, perché l'aspetto è la prima cosa che guardano. Ancor prima di aver visto i talenti di una persona. Ma questo, per fortuna, si rifà solo ad alcune aziende e non a tutte. 
Dovrebbero pagarci per lo stress subìto dalle ore passate a dover leggere annunci che non hanno giustizia di esistere! 

Cercasi
segretaria tra i 20/25 anni 
bella presenza
esperienza decennale
5 lauree in stocazzo
3 master in chissàcosa
alta 1,70

Adesso io sto esagerando per potervi fare l'esempio, ma come anche voi avrete potuto notare, esistono parecchi annunci che chiedono requisiti praticamente impossibili da poter trovare nella medesima persona.

Ma lo sapete? Continuo lo stesso a cercare lavoro, un po' perché devo, un po' perché è mio diritto. 
E trovate annunci con requisiti impossibili? E avete la maggior parte di quei requisiti tranne uno o due? Allora mandate lo stesso i vostri curriculum perché avete tutto il diritto di candidarvi!! 

Cercasi
Addetta pulizie
esperienze 5/10 anni 
referenze controllabili

Ma stiamo scherzando?? Addetta alle pulizie con esperienza? Ma qui è proprio questione di esser presi per il culo ragazze/i! 
E se io(ipotizziamo) 'madre di famiglia' avessi un bisogno vitale di guadagnare quei pochi euro per poter campare i miei figli dovrei dimostrarti che cosa?
Di aver fatto in casa mia le pulizie per anni e anni? 
Ma scherziamo o diciamo sul serio?

Ad ogni modo l'utilità di questo post, oltre ad uno sfogo puramente personale, è quella di farvi vedere la ricerca del lavoro da un punto di vista diverso, da un punto di vista REALE.
Perché molti pensano che le aziende facciano l'offerta e noi poveri disgraziati la domanda. 
Ma siamo noi poveri disgraziati che offriamo il nostro lavoro per queste aziende, quindi cari miei, chi è che domanda? 

Le aziende non ci offrono un lavoro, loro chiedono forza lavoro, e noi la offriamo. 
E pensate a questo tutte le volte che farete un colloquio, ragazzi/e! Pensate che siete lì per sapere cosa vogliono chiedervi, perchè poi a decidere se accettare o no siete sempre e solo voi.
Siamo noi ad accettare se dare loro il nostro talento, le nostre capacità, la nostra esperienza. 
E sono loro a doversi vendere bene, a dover vendere bene la loro azienda e spiegare nei minimi dettagli ruoli e mansioni che vogliono chiedervi. 

Inoltre vi lascio qui sotto un elenco di siti che possono esservi utili:
http://www.ilmercatodellavoro.com/
http://www.gigroup.it/
http://www.bachecalavoro.com/
http://www.infojobs.it/
http://www.jobcrawler.it/
http://www.careerjet.it/
http://www.monster.it/
http://miojob.repubblica.it/
http://annunci.bakeca.it/_cercolavoro
http://www.subito.it/offerte_lavoro.htm
http://lavoro.corriere.it/
http://www.umana.it/
http://www.kijiji.it/offerte-di-lavoro/offerta/annunci-bergamo/
http://www.adecco.it/it-IT/Pages/default.aspx

Alcuni necessitano l'iscrizione e quasi tutti danno la possibilità di ricevere direttamente al vostro indirizzo email gli annunci di lavoro più recenti pubblicati nella vostra regione.

D'altro canto se sei stanco/a di cercarti un lavoro, perché nessuna azienda vuole puntare sul tuo talento, nè vuole darti la possibilità di crescere, fare esperienza, apprendere nuove competenze, l'alternativa è quello di CREARSI un lavoro.
Facile da dirsi, complicato a farsi se si parte da un budget limitato o inesistente. Ma sono molti i giovani che al giorno d'oggi prendono questa via, specialmente chi si occupa di Handmade. 
Ed è una strada che mi sento di promuovere se si è determinati, costanti e appassionati di qualcosa. Perché con impegno può portare buoni risultati.
Dunque se hai un hobby, una passione alla quale ti dedichi da tempo e nella quale hai un particolare talento e idee innovative da proporre puoi seguire questa strada.
Come dicevo, però, necessita di Passione, costanza, determinazione e impegno.


Vi lascio anche il link di un video, che al di là della pubblicità di fondo su un sito che permette di lavorare online, e che personalmente non mi ispira fiducia, ma questa è un'idea mia, dà un messaggio di fondo sostanzioso:
Crearsi un lavoro, quando si può fare, vale la pena farlo. 


Cercarsi un lavoro vs Crearsi un lavoro (prima parte)






In ogni caso al di là di tutti i consigli e i pareri che io possa dare per cercare lavoro, e non ho nemmeno parlato di tutto altrimenti ne sarebbe uscito un post lungo un libro, ognuno ha il suo metodo per promuoversi, farsi conoscere e far conoscere il suo talento. Che sia un metodo 'tradizionale' o creativo.

Come per esempio:












Qualsiasi sia la vostra strada, il vostro obiettivo vi auguro un grosso in bocca al lupo e ricordate sempre:

Tu non chiedi lavoro,
tu offri il tuo lavoro.





Saluti dalla ragazza dal cappotto rosso
 E ricordate che se incrociate per strada una ragazza che indossa un cappotto rosso potrei essere io, o forse no.
au revoir





sabato 16 febbraio 2013

Se potessi scegliere di fare qualcosa una sola volta nella tua vita. Cosa sceglieresti?

Chissà se è davvero così interessante vedere il video o leggere il post di qualcuno che dice cosa c'è nella sua borsa, nella sua vasca, nella sua doccia, nel suo armadio e via dicendo...
Personalmente trovo divertente la cosa perché seppur non abbia alcuna utilità logica mi sorprendo di quanto mi incuriosisca. 
Tanto che ho deciso che scriverò anche io un post di costa contiene la mia borsa. 
D'altro canto sono davvero moltissime le persone che fanno questo genere di video e ricevono anche parecchie visite. Forse è per la curiosità di sapere se qualcun'altro mette nella sua borsa quello che metto anch'io o se è completamente diverso. 

Immagine fornita da google



Ad ogni modo...
Ultimamente pensavo a dove vorrei essere, se potessi scegliere qualcosa che d'improvviso potesse avverarsi cosa sceglierei. Non fraintendetemi non intendo della serie 'sono triste e insoddisfatta della mia vita e vorrei essere in qualsiasi altro posto sul pianeta tranne che qui', assolutamente no.
Mi riferisco più ad un pensiero di un viaggio che farei, ma che potrei fare solo una volta nella vita, tanto che il solo pensiero di averlo fatto almeno una volta mi faccia sorridere ricordandolo. 
Così mi è venuto in mente.
Farlo senza pensare alle conseguenze, alle paure che potresti suscitare nella gente. Farlo senza pensare all'utilità che potrebbe avere sulla tua vita, ai soldi, alla solitudine. Farlo per il puro gusto di averlo fatto.
Una ragione in più per sentirsi piacevolmente diversa, forse.
Infine il pensiero è arrivato. 


venerdì 15 febbraio 2013

Una realtà trasportata dall'immaginazione

Ultimamente ci stavo riflettendo.
Non vi siete accorti anche voi?
Massì! Di quanto un anime o un manga o entrambi possano cambiare la tua quotidianità. Andare in giro per la strada e vedere qualcuno o qualcosa che puntualmente ti fa pensare ' mmm..probabilmente 'character' avrebbe reagito così' e parte da lì la scena ad occhi aperti immaginata in stile manga. 
Oppure immedesimarsi così tanto in un personaggio da farlo divenire parte integrante del tuo essere, del tuo modo di pensare, a volte riescono anche a cambiarti il carattere, riesco a farti diventare più forte. O rivederti tu stesso come quel personaggio, talmente simile a te, talmente uguale a te da pensare 'ma sono io!!' .
Non so se succede solo a me, ma vi è mai capitato di trovarvi in una situazione in cui volete mollare o vi sentite solo un po' giù e pensare *character* non mollerebbe?  
Forse può sembrare strano, ma esiste davvero moltissima gente per la quale anime e manga sono di vitale importanza o quasi, e credo sia anche una bellissima sensazione vivere la propria vita in una specie di realtà alternativa che poi è la realtà stessa, ma sei tu a farla diventare diversa e speciale perché con la tua immaginazione riesci a trasportare quel magico mondo nella tua realtà. 
L'immaginazione può far tutto...